Mons. Luigi Erriquez, Vicario Generale della Arcidiocesi di Otranto e quindi Vicario emerito, parroco per ben 58 anni della parrocchia di Depressa, paese natale del nostro Vescovo don Gino, spirato alla bella età di 95 anni, il 7 dicembre 1997. Saranno in molti a domandarsi chi fosse costui, riecheggiando il rovello di Don Abbondio, di manzoniana memoria, a proposito di Carneade. Chi era quindi costui? Un Carneade qualsiasi? Un illustre sconosciuto? Un uomo, un parroco come tanti altri? Assolutamente no. Già qualche tempo addietro Don Vincenzo mi aveva parlato della fulgida ed esemplare figura di questo parroco, tratteggiata in un volume omaggiatogli
da mons. Paolo Ricciardi, cosicché, quando mi ha porto il testo “Ricordando Mons. Luigi Erriquez”, curato dal nostro Vescovo Mons. Martella, la memoria non mi ha tratto in inganno.
Mons. Martella gli è devoto, se così può dirsi; si è formato alla scuola di questo sacerdote, che egli descrive come un “allenatore” di parroci, un “bonificatore” spirituale, un uomo “che aveva l’abitudine di trattenersi per lunghe ore della giornata in chiesa, seduto all’ultimo banco, con il breviario e la corona del rosario”. Pastore attento e zelante, maestro illuminato, punto di riferimento e guida sicura, Mons. Erriquez rappresenta la figura ideale del sacerdote e del parroco, che deve essere autorevole e paterno, un educatore capace di richiamare ciascuno alle proprie responsabilità di cristiano. La toccante testimonianza di Mons. Martella, a cui si aggiungono, fra le altre, quelle degli Arcivescovi Cacucci e Musarò, del regista salentino Edoardo Winspeare, ci induce a riflettere sulla penuria di uomini così, di uomini di carattere, austeri e dolci nel contempo, che trafficano i loro talenti ed operano per il bene delle anime.